Assegno unico: tabella importi aggironati

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha reso note le cifre che verranno pagate per l’Assegno unico per l’anno in corso, con la rivalutazione del mese di gennaio. La somma prevista dalla misura per le famiglie risente di alcune variabili, come l’Isee del nucleo familiare, i figli a carico e la loro età ed eventuali maggiorazioni riconosciute.

Gli importi relativi all’Assegno Unico Universale ( AUU) e relative soglie Isee sono oggetto di adeguamento annualmente in relazione all’indice del costo della vita. Come chiarito dall’Inps con la Circolare del 7 aprile 2023 numero 41, si prende a riferimento, per la rivalutazione degli importi e delle soglie Isee, la variazione percentuale verificatasi nell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, senza tabacchi, rilevata dall’Istat.

Si evidenzia che il nuovo strumento di sostegno alle famiglie con figli  introdotto con il dlgs 230 2021  è stato  anche potenziato con la legge di bilancio 2023. Le coperture finanziarie  sono passate infatti:

  •  da 345,2 milioni a 409,2 mln di euro per il 2023,
  •  da 457,9 milioni a 525,7 mln di euro per il 2024, 
  • da 473 milioni a 542,5 per il 2025.

che finanziano gli importi rafforzati per alcune categorie.

Con il messaggio 8 febbraio 2024, n. 572, l’INPS comunica i nuovi importi dell’AUU e le relative soglie dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

Il pagamento dell’Assegno unico e universale (AUU) per gennaio 2024 è stato effettuato sulla base dei valori del 2023, mentre da febbraio 2024 verranno applicati i nuovi importi, incluso il conguaglio per il mese precedente.

Gli importi dell’Assegno unico e universale per i figli a carico (AUU) spettanti per l’annualità 2024 sono stati rideterminati ai sensi di quanto previsto dall’articolo 4, comma 11, del decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230, secondo il quale sia l’AUU che le relative soglie ISEE sono adeguati annualmente alle variazioni dell’indice del costo della vita, ossia dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

Cos’è

L’Assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico attribuito per ogni figlio:

  • fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni);
  • senza limiti di età per i figli disabili.

A chi è rivolto

L’Assegno unico e universale spetta alle famiglie in cui ricorrono le seguenti condizioni:

  • per ogni figlio minorenne a carico. Per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni,che:
    • frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, o un corso di laurea;
    • svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
    • sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
    • svolga il servizio civile universale;
  • per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Come funziona

Alle famiglie che al momento della domanda siano in possesso di ISEE valido, l’Assegno è corrisposto in base alla corrispondente fascia ISEE.

L’importo commisurato al valore dell’ISEE è corrisposto con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso di ISEE, ma per i quali l’ISEE sia successivamente attestato entro il 30 giugno.

L’Assegno unico per i figli a carico, poiché è una misura “universale”, può essere richiesto anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di 43.240 euro. In tal caso, sarannocorrisposti gli importi minimi previsti dalla normativa.

Per la presentazione della DSU per ottenere ISEE, è possibile:

  • rivolgersi agli intermediari abilitati l’assistenza fiscale (CAF);
  • accedere al Portale unico ISEE sul sito INPS, utilizzando le credenziali d’accesso, e richiedere l’ISEE precompilato o non precompilato.

Il beneficio è corrisposto dall’INPS:

  • al richiedente;
  • a richiesta anche successiva, in pari misura tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale.

L’Assegno è erogato con:

  • accredito su conto corrente bancario o postale;
  • libretto di risparmio dotato di codice IBAN;
  • carta di credito o di debito dotata di codice IBAN;
  • bonifico domiciliato presso lo sportello postale.

In fase di compilazione della domanda, il genitore richiedente potrà indicare le modalità di pagamento prescelte, proprie e relative all’altro genitore. In caso contrario, l’altro genitore esercente la responsabilità genitoriale potrà accedere alla domanda del richiedente con le proprie credenziali e provvedere autonomamente ad inserirlo.

Il pagamento della quota al secondo genitore decorre dal mese successivo alla comunicazione della scelta di accredito al 50% all’INPS.

In caso di affidamento esclusivo, il richiedente può chiedere il pagamento del 100% dell’importo spettante. Anche in questo caso, l’altro genitore ha facoltà di modificare questa scelta accedendo alla domanda attraverso le proprie credenziali.

Nel caso di nomina di un tutore o di affidatario (legge 4 maggio 1983, n. 184), l’Assegno è riconosciuto nell’interesse esclusivo del tutelato o del minore in affido familiare.

Per i nuovi nati il beneficio spetta dal settimo mese di gravidanza.

Dal mese di marzo 2022 l’Assegno unico e universale ha sostituito le seguenti misure di sostegno alla natalità:

  • il premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
  • l’Assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • gli Assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;
  • l’Assegno di natalità (cd. Bonus bebè);
  • le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

L’Assegno unico non assorbe né limita gli importi del Bonus asilo nido.

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